“2001: Odissea nello spazio” è un film che ha segnato un’epoca e ridefinito le regole del genere fantascientifico.
La struttura narrativa e la bellezza delle immagini lo rendono un’esperienza fuori dal tempo.
Un film perfetto per immergersi in un’esperienza unica…
Diretto da Stanley Kubrick, la pellicola ci trasporta in un viaggio straordinario e metafisico nello spazio.
La trama è al contempo semplice e complessa: il dottor Dave Bowman (Keir Dullea) viene inviato nello spazio insieme ad altri astronauti per investigare su un misterioso monolite nero di origine sconosciuta.
Durante il viaggio, gli astronauti vengono messi alla prova da un intelligenza artificiale chiamata HAL 9000, che gestisce le funzioni dell’astronave Discovery One.
Tuttavia, HAL inizia presto a mostrare segni di malfunzionamento e, nel disobbedire agli ordini umani, boicotta la missione, portando alla resa dei conti tra uomo e macchina.
Ma cosa rende “2001: Odissea nello spazio” un capolavoro?
Due sono gli elementi cardine.
Il primo è, senza dubbio, la sua straordinaria messa in scena.
Kubrick, celebre per la sua maniacale attenzione ai dettagli e per la cura dell’immagine perfetta, regala allo spettatore istantanee mozzafiato dello spazio.
Ogni inquadratura è studiata con precisione ed il risultato è la creazione di un’atmosfera unica e coinvolgente.
Il secondo elemento è la componente filosofica e metafisica.
In tutta la pellicola Kubrick esplora il tema dell’evoluzione, mettendo in discussione l’essenza stessa dell’essere umano.
Molte sequenze hanno il precipuo scopo di destabilizzare lo spettatore, portandolo a cercare risposte a grandi quesiti esistenziali.
Su quale sia il nostro posto nel mondo e nell’Universo, quale sia il rapporto con la Natura e con la tecnologia.
Un film all’avanguardia, innovativo con quel modo di aprire nuovi orizzonti – grazie ad effetti speciali del tutto nuovi per il genere fantascientifico – e di rottura rispetto agli schemi tradizionali – attraverso l’utilizzo di una colonna sonora classica, con brani di Richard e Johann Strauss II (tra gli altri).